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uida: Come prendersi cura del gatto - Consigli utili per il benessere del tuo amico felin

3. febbraio 2023

I pareri su come prendersi cura del gatto sono divergenti. Devo spazzolarlo o no? Devo fargli il bagno e lavargli i denti? Siamo andati a cercare le risposte.

Innanzitutto bisogna dire che non esiste una ricetta universale per prendersi cura correttamente del gatto. Se il gatto è in salute, si prende cura del pelo da solo per 3-4 ore al giorno usando la sua lingua disseminata di innumerevoli piccole papille gustative. Le papille simili a uncini irruvidiscono la lingua, consentendo così di eliminare i peli morti e la sporcizia. 

Fanno eccezione i gatti a pelo lungo. Secondo i veterinari, è meglio dare una mano ai gatti a pelo lungo per evitare che il folto mantello si infeltrisca. Sotto gli strati di pelo infeltrito possono infatti annidarsi facilmente i parassiti e causare allergie, irritazioni cutanee e altre malattie.

Alcuni veterinari raccomandano di spazzolare a titolo preventivo anche i gatti a pelo corto.

 

Con che frequenza e con cosa devo spazzolare il gatto?

 

  • Circa 2-3 volte alla settimana
  • Spazzola con rilievi in gomma: permette di eliminare il pelo morto.
  • Spazzola massaggiante con setole naturali: pulisce il pelo rendendolo morbido e lucido; stimola la circolazione sanguigna della pelle.
  • Abitua il tuo gatto sin da piccolo a essere spazzolato e dagli un premietto affinché si lasci fare le volte successive.

 

Devo fare il bagno al gatto?

Normalmente no. Se il gatto è in salute, di solito il pelo non è grasso. I gatti possiedono uno strato leggero e naturale di grasso che li protegge dal freddo e dall'umidità. Anche gli shampoo per bambini e per animali possono causare allergie o prurito.

I veterinari naturopati consigliano di fare il bagno al gatto solo con acqua calda.

Se il micio entra a contatto con detergenti o altre sostanze tossiche, del bagno non si può fare a meno. Anche in questo caso l'animale va abituato sin da piccolo.

 

Come si curano i denti del gatto?

Proprio come le persone, i gatti da piccoli hanno denti da latte che cadono fra i 3 e i 7 mesi di vita. Dopo circa 1 anno e mezzo la dentatura composta da 30 denti è completa. 


Come possono insorgere le infezioni:

 

  • Se un dente si rompe, non ricresce. La ferita va curata a seconda della gravità per prevenire le infezioni.
  • I denti e le gengive sono ricoperte dalla cosiddetta placca batterica. La placca può dipendere da una cura insufficiente come pure da fattori genetici. Ne sono particolarmente colpiti i gatti di razza come il Maine Coon e il gatto delle foreste norvegesi. 
  • La placca batterica può anche causare malattie come la gengivite cronica (infiammazione batterica), che danneggia soprattutto le gengive e i tessuti. 
  • Se la malattia progredisce, colpisce anche le radici e nel peggiore dei casi i denti interessati devono essere estratti.

 

Che fare?

I pareri dei veterinari sono contrastanti. Alcuni consigliano di spazzolare i denti al gatto o di dargli il cibo secco che contribuisce a pulire i denti.

Altri invece sono favorevoli all'«alimentazione naturale» e consigliano di integrare il menù una volta alla settimana con gli ossi come i colli di pollo e gli ossi di vitello. Questi ossi non solo sono ricchi di calcio, ma puliscono i denti mentre il gatto li rosicchia.

 

Gli ossi però devono soddisfare le seguenti condizioni:

 

  • Devono essere crudi, mai cotti;
  • Devono essere sufficientemente grandi per evitare di essere ingeriti in un colpo solo;
  • Dovrebbero avere ancora un po' di carne attaccata per consentire al gatto di rosicchiare bene l'osso e aumentare la secrezione di succhi gastrici.