Biodiversità parte 4 – Piante perenni e arbusti salvatici autoctoni
Do it + Garden è impegnato già da tempo a promuovere la sensibilizzazione sul tema della biodiversità. La varietà biologica in Svizzera è molto importante anche per me. Tanto più che ciascuno di noi può contribuire alla sua tutela. In una serie di 4 articoli del blog desidero quindi mostrare come tutti possiamo contribuire a una maggiore ricchezza biologica. Nella quarta parte mi occupo del tema «piante perenni e arbusti selvatici autoctoni».
Occorrente
Specie autoctone contro le neofite
Nei decenni passati nei nostri giardini le piante autoctone sono state sostituite ampiamente da piante ornamentali straniere, le cosiddette neofite («nuove piante»). Un giardino le cui piante provengono in gran parte da coltivazioni selezionate o da paesi esotici può avere un aspetto spettacolare, riduce però in modo drammatico l’offerta di nutrimento per la fauna locale che si era adattata col tempo alle specie autoctone.
Arbusti autoctoni – le apparenze ingannano
Lo ammetto, i fiori di molte specie selezionate di piante perenni, arbusti e cespugli decorativi non autoctoni sono bellissimi a vedersi! Ne ho alcune anch’io nel mio giardino. Purtroppo queste piante soddisfano tuttavia soprattutto le nostre esigenze estetiche.
Vengono definite «autoctone» quelle piante che da secoli ormai si sono stabilite nella nostra regione. Tutte le piante introdotte dopo il 1492 sono denominate invece neofite. Chi desidera preservare la biodiversità non può fare a meno delle piante perenni, e degli arbusti autoctoni.
Affinché le specie neofite invasive non si diffondano ulteriormente in modo incontrollato, nel 2019 Do it + Garden da parte sua le ha tolte completamente dall’assortimento. Purtroppo in molte località l’immagine dei nostri giardini e dei confini tra i terreni è caratterizzata dalle stesse varietà di piante comuni. Peccato! Per proteggere da sguardi indiscreti, una siepe formata da diverse specie di arbusti autoctoni presenterebbe molti vantaggi:
- siepi dall’aspetto vario e non composte dalle solite noiose piante sempreverdi;
- immagine del giardino che cambia con il mutare delle stagioni, con fiori, frutti e colorazioni autunnali;
- nutrimento per le api, le farfalle e gli uccelli;
- facile da curare: una volta piantata, la siepe cresce indisturbata (se si rispettano le distanze tra una pianta e l’altra e tra le piante e il confine!);
- facile da sfoltire: basta tagliare i rami più vecchi all’altezza del terreno;
- a intervalli di alcuni anni gli arbusti selvatici possono essere anche potati raso terra (attenzione: non tagliare mai tutti i cespugli in una volta, perché nel fare ciò si sottrarrebbero all’improvviso agli animali tutte le loro fonti di nutrimento);
- sotto la siepe si possono far crescere piante da bulbo come i bucaneve, i muscari, i piè di gallo, gli anemoni, i tulipani selvatici, le primule, i coridali oppure piante perenni come la vinca, il geranium pratense, l’asperula, il lamio, la felce, la bergenia, il plumbago, l’elleboro puzzolente, la digitale, il sigillo di Salomone, l’elleboro e molte altre ancora!
Arbusti selvatici autoctoni
Corniolo (Cornus mas)
Il corniolo è l’alternativa ideale alla forsizia. Ha una fioritura precoce da marzo ad aprile, raggiunge un’altezza di 5 metri se non viene potato e predilige i luoghi soleggiati o parzialmente all’ombra. In autunno produce frutti commestibili di color rosso ciliegia ed è uno di quegli arbusti che forniscono nutrimento agli uccelli.
Carpino bianco (Carpinus betulus)
Il carpino è da sempre una delle piante da siepe preferite, perché conserva il suo manto autunnale di foglie rosso marroni fino allo spuntare dei germogli in primavera e forma quindi quasi tutto l’anno una barriera impenetrabile. Se non viene potato, raggiunge un’altezza di 10 metri.
Salice viminale (Salix viminalis)
Il salice fiorisce da marzo ad aprile producendo gli amenti, delle infiorescenze a grappolo grigie e morbide come seta. Gli amenti sono tra i fiori prediletti dalle api. Il salice cresce inoltre velocemente, formando una folta barriera fendivista. In primavera può essere utilizzato come decorazione o per lavori creativi e di intreccio. Se non si pota, il salice diventa alto fino a 8 metri. Può essere però ridimensionato senza problemi e ridotto all’altezza desiderata. Un consiglio: per far la gioia delle api, il salice dovrebbe essere potato a intervalli di due anni.
Viburno (Viburnum lantana)
Le belle infiorescenze bianche, a forma di palla del viburno possono raggiungere un diametro di 10 cm e fioriscono da maggio a giugno. È un cosiddetto arbusto solitario alto al massimo 3,5 metri e si presenta particolarmente bene se cresce isolato, lontano da altre piante. Ha inoltre un fogliame folto, è resistente alle potature e richiede poche cure. In estate avanzata i frutti di cui si nutrono gli uccelli si colorano di rosso e in autunno di nero. Le infiorescenze del viburno emanano in primavera un intenso profumo ed è quindi consigliabile non piantare l’arbusto nelle vicinanze degli angoli del giardino dove si sta seduti.
Sambuco comune (Sambucus nigra)
Il sambuco comune è in assoluto uno dei miei arbusti preferiti. Cresce a una velocità incredibile e crea velocemente una barriera impenetrabile agli sguardi. Il profumo dei suoi fiori da maggio a giugno è inoltre ineguagliabile! Con le infiorescenze bianche preparo lo sciroppo di fiori di sambuco e le bacche nere le lascio ogni anno agli uccelli. Una situazione vantaggiosa per tutti! Il sambuco raggiunge un’altezza di 5 metri e può essere regolato e ridimensionato facilmente. Ha però secondo me un bellissimo aspetto nella sua forma naturale.
Nocciolo (Corylus avellana)
Il nocciolo ha una fioritura molto precoce e fornisce i primi pollini alle api e agli altri insetti. Anche il nocciolo cresce velocemente formando una folta barriera fendivista e raggiunge un’altezza di 5 metri. Può anche essere potato senza problemi raso terra.
Sanguinella (Cornus sanguinea)
La sanguinella con le sue tipiche bacche nere è uno degli arbusti autoctoni che soprattutto in autunno forniscono nutrimento agli uccelli. Cresce diritta e con un’ampia chioma e può raggiungere un’altezza di 3 metri. I suoi fiori bianchi sbocciano da maggio a giugno.
Prugnolo selvatico (prunus spinosa)
Il prugnolo è uno degli arbusti dalla fioritura precoce da marzo ad aprile. Ha piccoli fiori bianchi e in autunno produce bacche blu-viola di cui si nutrono gli uccelli. In giardino si consiglia di disporre una barriera per le radici che tendono altrimenti a propagarsi velocemente. In alternativa si possono anche tagliare regolarmente gli stoloni.
Ligustro (Ligustrum vulgare)
Molti conoscono solo la forma ben regolata delle siepi di ligustro. Le piante più belle sono però quelle che crescono liberamente e che raggiungono fino a 3 metri di altezza. Dai fiori bianchi e profumati che sbocciano in giugno e luglio si sviluppano in autunno delle bacche nere.
Melo selvatico (malus sylvestris)
Il melo selvatico è una varietà di melo autoctona. Fiorisce da aprile a maggio, ha fiori bianco rosa e può raggiungere un’altezza di 5 metri. Produce dei piccoli frutti asprigni e assume una colorazione autunnale particolarmente bella. Molte specie di insetti minacciate da estinzione hanno bisogno del melo selvatico per il proprio sviluppo.
Berretta del prete (Euonymus europaeus)
La berretta del prete è un bellissimo arbusto. Produce dei frutti decorativi e in autunno si colora di magnifiche tonalità rossastre. La berretta del prete è un ottimo arbusto fonte di nutrimento per gli uccelli e può diventare alto fino a 5 metri. Ma attenzione: i frutti e le foglie sono molto velenosi sia per l’uomo che per gli animali domestici!
Rosa spinosissima (Rosa pimpinellifolia)
La rosa spinosissima è una rosa selvatica autoctona dai fiori bianchi che cresce anche sui terreni più poveri. Ha una fioritura intensa e precoce e produce in autunno dei bei cinorrodi. Raggiunge un’altezza e una larghezza di circa due metri. È una tipica pianta fornitrice di nettare e polline che si diffonde tramite stoloni. Consiglio: regolare la pianta solo dopo la fioritura in modo che i nuovi germogli possano maturare in estate e fiorire nuovamente l’anno seguente.
Come piantare gli arbusti selvatici
Gli arbusti selvatici non hanno esigenze particolari. Al momento della messa a dimora ci sono tuttavia alcune cose a cui si deve prestare attenzione. I periodi ideali per piantare le siepi di arbusti selvatici sono la primavera o l’autunno-inverno (a condizione che il terreno non sia gelato). La buca nel terreno dovrebbe essere larga circa il doppio della zolla con le radici. Prima di mettere a dimora la pianta si deve immergere in acqua la zolla con le radici e inzupparla bene. Nelle radici molto aggrovigliate vengono praticati dei tagli profondi circa un centimetro con un coltello o con le forbici, in modo che l’arbusto formi velocemente nuove radici e che queste non crescano ulteriormente a forma di anello. L’arbusto viene interrato alla stessa altezza in cui si trovava nel vaso. La buca viene quindi riempita con del terriccio soffice e un po’ di composto di giardino oppure di trucioli di corno e la terra intorno alla pianta viene pressata un po’ in modo che si formi una conca per l’irrigazione. Poi si bagna abbondantemente e, se necessario, si pianta un palo di sostegno.
Piante perenni indigene
Le piante perenni sono molto versatili: si adattano ovunque, richiedono poche cure e devono essere innaffiate solo inizialmente. In seguito non è necessaria alcuna cura tranne la potatura primaverile per ridimensionarle. Con le piante perenni autoctone si creano delle incantevoli fioriture in giardino o nei vasi. Le piante offrono inoltre nutrimento a molte specie diverse di animali.
A me personalmente piacciono in modo particolare le composizioni color pastello create con diverse campanule, la salcerella, l’astranzia e il polemonium. Le diverse varietà di geranio sanguigno producono una fioritura rigogliosa e sono adatte anche per luoghi difficili. L’asperula cresce e fiorisce da me come pianta tappezzante sotto gli alberi, in angoli del giardino asciutti e all’ombra. Il pigamo colombino autoctono produce dei fiori bellissimi, quasi esotici, che si integrano magnificamente anche nell’aiuola delle piante perenni.
Le piante perenni selvatiche si possono piantare naturalmente anche in un giardino già allestito. Fai una prova e acquista la prossima volta una pianta perenne autoctona come l’antennaria, gli anemoni, l’aquilegia, il fiordaliso montano, la saponaria, l’atro alpino, l’ambretta o il Lythrum salicaria.