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Giardino + piante | Carmen

Cactus e altre piante succulente che richiedono poche cure

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19. giugno 2024

Amare le piante non significa automaticamente avere il pollice verde. Per fortuna esistono anche «urban jungle» che richiedono poche cure. I cactus e altre piante succulente, ad esempio, si accontentano di poco. L'essenziale è un posto soleggiato, caldo e asciutto.

Formidabili piante resistenti all’aridità

Le piante succulente, cui appartengono anche i cactus, si sono adattate particolarmente bene a condizioni climatiche aride e a terreni poveri e sono in grado di immagazzinare grandi quantità di acqua nelle loro cellule. Il termine deriva dal latino «sucus», che significa «succo» o anche «ricco di succo». A differenza dei cactus, che si sono adattati alla sopravvivenza nelle zone desertiche, tra le piante succulente vi sono anche numerose varietà con foglie, fusti e radici che formano tessuti succulenti carnosi e ingrossati nei quali viene assorbita e conservata l’acqua. Tutte queste specie hanno una cosa in comune: sono ideali per le persone che ogni tanto si scordano di annaffiare.

L’imbarazzo della scelta

In terrazzo o in balcone, spesso le piante stanno tutto il giorno in pieno sole. Mentre le consuete piante da balcone soffrono a causa del calore estivo e devono essere annaffiate anche due volte al giorno, i cactus e le altre piante succulente in queste condizioni crescono benissimo. La varietà di piante succulente è talmente grande che risulta difficile sceglierne una. Ma perché limitarsi? Dopotutto sono ancora più belle se raggruppate, con le varie forme, strutture e altezze di queste piccole opere d’arte naturali.

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È per questo motivo che il mio paradiso delle piante succulente è costituito da un vero e proprio mix di cactus comprendente esemplari di Echinocactus, Stetsonia, Melocactus, Opuntia, Pilosocereus e altre varietà. Tra l’altro, l’assortimento completo di piante succulente di Do it + Garden è disponibile nelle filiali Do it + Garden.

Il substrato giusto

I ristagni d’acqua fanno marcire rapidamente il tessuto vegetale sensibile e in genere hanno conseguenze letali per le piante. Per questo motivo, i cactus e le altre piante succulente necessitano dell’apposito terriccio per cactus, che contiene un substrato permeabile all’acqua e povero di sostanze nutritive. I vasi in terracotta non smaltati muniti di fori di scolo ottimizzano il bilancio idrico.

Travasare con cautela!

Quando si travasa un cactus bisogna fare molta attenzione! Infatti le spine pungono un bel po’ e spesso si formano delle infiammazioni sulla pelle intorno ai fori. E non sono solo le spine grosse e ben visibili a far male, quelle piccole e quasi invisibili sono ancora peggio: si spezzano a contatto con la pelle, vi restano conficcate e continuano a dare un gran fastidio per giorni e giorni, ogni volta che vengono sfiorate. I cactus vanno quindi travasati con la massima cautela; occorre inoltre indossare dei guanti spessi.

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Il travaso dei cactus va fatto ogni due o tre anni, meglio se in primavera. Il nuovo vaso dovrebbe essere più grande solo di uno o due centimetri. Per evitare di ferirsi o di danneggiare il cactus, si può piegare un foglio di giornale o della carta da pacco in modo da formare una fascia larga: si avvolge quindi la parte esterna del cactus per poi estrarlo con cautela dal vaso vecchio. Con una mano si liberano – sempre con grande cautela – le radici dalla terra vecchia.
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A quel punto si può mettere il cactus nel vaso nuovo, precedentemente preparato e riempito di terriccio fresco per cactus fino all’altezza necessaria. Una volta raddrizzato bene il cactus, si possono riempire i bordi con altro terriccio fresco. Nelle prime due o tre settimane dopo il travaso, il cactus non deve essere esposto in pieno sole. Si consiglia di ridurre al minimo l’annaffiatura: il travaso può danneggiare le radici, e le radici danneggiate tendono a marcire rapidamente! Tra l’altro, le piante appena acquistate non devono essere travasate subito, perché il terriccio contiene ancora abbastanza sostanze nutritive per il primo anno.

Come annaffiare

Dimenticarsi di quando in quando di annaffiare le piante succulente non è un problema. L’umidità eccessiva, invece, può danneggiarle facendo marcire rapidamente il tessuto sensibile. Anche se queste artiste della sopravvivenza immagazzinano tanta acqua, durante la fase della crescita necessitano di un apporto idrico regolare e decisamente maggiore rispetto alla fase di riposo. Con la prova del dito è facile appurare il grado di secchezza del terriccio. A seconda dell’ubicazione e della specie, l’annaffiatura necessaria nel periodo estivo può variare parecchio. In linea di principio, è comunque meglio annaffiare due volte di meno che una di troppo!

Fertilizzante per cactus e piante succulente

Le piante succulente non hanno necessariamente bisogno di fertilizzanti. La carenza di sostanze nutritive riduce però decisamente la crescita sana e la capacità di fioritura delle piante. I fertilizzanti per cactus sono studiati appositamente per soddisfare le esigenze particolari di questi abitanti del deserto. Durante la fase principale di crescita, da maggio ad agosto, si può aggiungere all’acqua del fertilizzante per cactus ogni tre-sei settimane. Le sostanze nutritive vengono assorbite rapidamente, risultando in una crescita sana, un tessuto robusto e una fioritura rigogliosa.

La posizione ideale

I cactus e le altre piante succulente possono essere collocati all’aperto in primavera, più o meno a metà maggio. Per evitare ustioni irreparabili dovute all’esposizione prolungata ai raggi del sole, durante i primi giorni le piante vanno poste in un luogo ombreggiato e abituate piano piano alla luce. Durante l’estate necessitano invece di un posto caldo e protetto dalla pioggia, esposto a lungo alla luce diretta del sole.

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Da metà agosto si può iniziare ad annaffiarle meno, e da metà ottobre si può smettere quasi completamente. Le piante succulente che svernano in luoghi freschi vanno spostate contro la parete di casa e possono stare ancora un po’ all’aperto prima di essere portate al loro domicilio invernale. In seguito, un posto direttamente vicino alla finestra in una stanza luminosa a una temperatura di 8-12 gradi offre condizioni di svernamento ideali. Il substrato va mantenuto molto secco nel periodo da ottobre a febbraio.
Molte specie possono però svernare anche a temperature ambiente normali. Le piante succulente che svernano al caldo dovrebbero essere portate nella loro residenza invernale prima delle altre per evitare un eventuale shock termico. È molto importante scegliere un luogo molto luminoso e controllare regolarmente che le piante non siano infestate da parassiti. Soprattutto le cocciniglie farinose si annidano volentieri nei posticini caldi. In inverno, le piante succulente che si trovano in un locale riscaldato necessitano regolarmente di acqua, anche se molto meno che d’estate!